Intervista a Francesco Visintin, fotografo e campione internazionale di fotografia subacquea.

1- Loren Eiseley ( antropologo, filosofo e docente statunitense) ha scritto“If there is magic on this planet, it is contained in water”: è così? L’acqua, il mare, è magia? Cosa c’è sotto il pelo dell’acqua?

La frase citata cattura perfettamente l’importanza e la bellezza dell’acqua. L’acqua è essenziale per la vita e ha un potere che può tranquillamente essere definito come magico. Il mare in particolare, trasmette all’uomo, da sempre, un senso di meraviglia e avventura, nascondendo sotto la sua superficie un mondo sconosciuto alla maggior parte delle persone. Il mondo subacqueo è popolato da varietà di creature e paesaggi straordinari. Per cui si, sono d’accordo: l’acqua, in tutte le sue forme, è veramente magica, essenziale per la vita e ci aiuta a connetterci con la bellezza e la natura del nostro pianeta.

Leoni marini (Zalophus californianus). La Paz, Baja California Sur, Mexico.

2- Che emozioni ti dà fotografare sott’acqua?

Fin da piccolo, e ben prima di diventare subacqueo e fotografo subacqueo, il mio legame con il mare e gli organismi che lo popolano è stato profondo e intimo.

Fotografare sott’acqua, ma anche semplicemente “nell’acqua” mi regala sempre un’esperienza emozionante e unica. La sensazione di immergersi in acqua, in assenza di gravità ed in un mondo silenzioso dove si può sentire solo il proprio respiro, circondato da una vastità di colori e forme, mi trasporta in un altro universo.

Catturare l’essenza di questo mondo sottomarino mi permette di continuare a vivere tali emozioni anche una volta a casa, rivedendo sul computer le immagini riprese e condividere con gli altri la bellezza e la fragilità degli ecosistemi acquatici.

Medusa polmone. (Rhizostoma pulmo). Forte dei Marmi (LU), Italy

3- L’ambiente marino, ed in generale acquatico, è un mondo che percepiamo come silenzioso, lontano dai rumori a cui siamo abituati; ma la fauna acquatica ci parla?

L’ambiente marino sommerso è sostanzialmente silenzioso, silenzio infranto da deboli suoni naturali, come il fruscio delle onde, il cigolio delle conchiglie ed il rumore del nostro respiro. Tuttavia questo silenzio non corrisponde ad un’assenza di comunicazione: la fauna acquatica parla in modo proprio e sorprendente, anche se non attraverso il linguaggio verbale che siamo abituati a comprendere. Le creature marine comunicano tra loro utilizzando una varietà di segnali visivi, tattili e acustici. I pesci, ad esempio, possono utilizzare i movimenti del corpo e delle pinne per comunicare tra loro, ed alcune specie producono suoni distintivi per richiamare i compagni o segnalare la propria presenza anche se sono difficilmente percepibili dal subacqueo. Al contrario i mammiferi marini, come le balene e i delfini, sono noti per la loro complessa comunicazione. Essi emettono una vasta gamma di suoni, dai canti melodiosi delle balene alle serie di fischi e clic per coordinare il movimento di gruppo e comunicare tra di loro.

Sepiola. Argentario (GR), Italy

4- Dove ami fotografare?

Anche se un tempo amavo viaggiare in posti esotici, ora preferisco fare immersioni e fotografare nelle vicinanze di casa. Questa scelta non solo è dettata da necessità pratiche, ma anche dalla mia preferenza personale. Fotografare a km 0 (per esempio nella Liguria di Ponente, Promontorio dell’Argentario ed Arcipelago Toscano) mi consente di tornare più volte in posti ben conosciuti e presso i soggetti che amo, trascorrendo molto tempo con essi. Posso aspettare le condizioni ambientali e di luce ottimali e dedicare al soggetto tutto il tempo che voglio, dando spazio alla creatività e alla fantasia per esprimersi liberamente. Questo mi permette di creare immagini originali, cosa che non sempre è possibile quando si viaggia a migliaia di chilometri da casa e ci si deve immergere seguendo guide e gruppi di subacquei.

Infine, fotografare a km 0 riduce notevolmente il mio impatto sull’ambiente, specialmente in termini di emissioni di CO2. La missione del fotografo naturalista è anche quella di promuovere la difesa dell’ambiente e, affinché il messaggio sia efficace, ritengo che sia indispensabile agire in modo consapevole e coerente con i propri valori. Ridurre la distanza dei miei spostamenti per fotografare mi consente di minimizzare l’impatto sull’ambiente in cui opero. Quindi, oltre a offrire maggiori opportunità creative e un legame più stretto con i soggetti che fotografo, la scelta di fotografare a km 0 rappresenta anche una forma di impegno nei confronti dell’ambiente.

The satelite. (Polmone di mare-Rhizostoma pulmo). Forte dei Marmi, (LU), Italy. Con questa foto Francesco ha vinto uno dei concorsi fotografici più prestigiosi al mondo, l’Ocean Art Underwater Photo Competition. E’ stata pubblicata sul BBC Wildlife Magazine e nella edizione italiana di Vanity Fair Magazine.

5- Trasmettere la bellezza, aumentare la consapevolezza, instillare l’amore per queste creature: questo significa rispetto. In una tua intervista hai citato uno slogan: “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che che si conosce”. Cosa può fare la fotografia, ed in particolare nel tuo caso quella subacquea, per l’ambiente?

Sono convinto che la fotografia naturalistica in genere e la fotografia subacquea, nel mio caso, svolga un ruolo importante nella sensibilizzazione delle persone verso la protezione dell’ambiente. Attraverso le mie immagini cerco di catturare la bellezza e la fragilità degli ecosistemi subacquei, mostrando al pubblico ciò che alla maggior parte delle persone non solo sarebbe altrimenti invisibile, ma che di cui non sospetterebbe neanche l’esistenza, suscitando in molti casi stupore e meraviglia.

La fotografia subacquea ha il potere di suscitare emozioni e di connettere le persone con il mondo acquatico. Attraverso le mie foto, cerco di creare un legame emotivo tra gli spettatori e gli ambienti marini, incoraggiandoli ad ammirarli, apprezzarli e, alla fine spero, sostenerne la protezione.

Le immagini possono infatti essere uno strumento formidabile per aiutare a diffondere consapevolezza e informazioni sulle specie minacciate, sulle aree protette e sulle pratiche sostenibili che possiamo adottare per preservare gli i nostri mari. Le mie immagini sono state anche utilizzate per scopi di ricerca scientifica, documentando specie marine rare o la presenza di alcune specie in certi luoghi dove non erano documentate e per progetti di conservazione o divulgazione scientifica.

Tritone apuano. Alpi Apuane, (MS), Italy.

6- Quanto sono importanti le aree marine protette (AMP)?

Le aree marine protette rivestono un’importanza fondamentale per la conservazione degli ecosistemi marini e per la tutela della biodiversità. Come fotografo subacqueo, ho avuto la fortuna di esplorarne diverse, in Italia e all’estero, e ho potuto constatarne di persona l’impatto positivo

Tali aree sono spazi, più o meno estesi, in cui la pesca e le attività umana sono regolamentate o addirittura vietate, permettendo così agli ecosistemi marini di rigenerarsi e alle specie di riprodursi in modo sicuro. Queste zone protette fungono da rifugio per gli animali, consentendo la conservazione di specie in pericolo e la protezione degli habitat critici quali ad esempio le barriere coralline o le “nostre” praterie di posidonia e le foreste di alghe. Le AMP svolgono dunque un ruolo chiave nella riparazione e nel ripristino degli ecosistemi danneggiati dall’inquinamento, dall’antropizzazione, dalla pesca eccessiva ed infine dai cambiamenti climatici in corso. C’è da aggiungere che i benefici delle AMP si estendono ben oltre i “confini” del parco, infatti aree limitrofe anche piuttosto estese beneficiano del “ripopolamento” di specie ittiche che avviene all’interno dell’area protetta.

Non per ultimo, le AMP offrono opportunità ecoturistiche sostenibili, contribuendo allo sviluppo delle comunità locali e alla sensibilizzazione delle persone sull’importanza della conservazione marina. La promozione di queste aree e la diffusione della consapevolezza riguardo ai benefici che comportano è essenziale per proteggere i nostri oceani e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.

Lago di Cornino, Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino, Italy.

7- Tra tutte le declinazione della fotografia, perché hai scelto proprio quella subacquea?

Anche se pratico e amo altri generi fotografici, la fotografia subacquea ricopre effettivamente un posto speciale e privilegiato. Questo probabilmente perché permette di coniugare due grandi passioni: quella per la fotografia stessa e quella per gli ambienti sommersi.

Inoltre, ciò che più mi affascina nella fotografia subacquea è la possibilità di praticarla in solitudine, in assenza di gravità e in un ambiente silenzioso. Quando mi immergo, mi “immergo” anche nella bellezza e nella tranquillità degli mari, dei laghi o dei fiumi. È un’esperienza profondamente rilassante che mi aiuta a liberare la mente e ad esprimere la mia creatività in modi unici.

Gills in the dark. Larva di salamandra in una pozza d’acqua, Appenino, Italy.

8- Per chi va in barca, che lo faccia per professione o per diletto, il mare e la vela, rappresentano una passione. Cosa è per te una passione?

La passione per me è un interesse o un’attività a cui mi dedico volontariamente, perché mi piace e mi fa sentire realizzato. La passione è qualcosa che mi fa perdere la cognizione del tempo ed ignorare le avversità. Portare avanti questa passione richiede dedizione, pazienza e costanza e non sempre è facile perché le condizioni marine possono essere impegnative (mare mosso, corrente, scarsa visibilità, freddo intenso) ma ogni volta che mi immergo, sento un senso di libertà e di meraviglia che mi fa dimenticare qualsiasi disagio e rimanere concentrato sulla fotografia.

Tordo pavone (Symphodus tinca). Isola del Tino, (LP), Italy.

9- Si possono fare belle foto anche nei nostri mari senza costose apparecchiature? Cosa consigli agli appassionati di vela, per immergersi ed emergere con un bel ricordo dell’ambiente marino?

Assolutamente si! Sul mercato esistono fotocamere subacquee impermeabili o compatte con scafandro in policarbonato dal costo accessibile. Occorre però conoscerne i limiti e sfruttarle nelle situazioni che permettano di sfruttarne il pieno potenziale (acque non profonde, scattare nelle ore centrali della giornata e col sole alle spalle per sfruttarne al massimo la luce). Ultimamente sono comparse sul mercato custodie subacquee più o meno sofisticate per smartphone che consentono altresì di sfruttare le formidabili fotocamere dei nostri telefonini anche sott’acqua. La buona qualità delle immagini, la versatilità, accessibilità e la facilità hanno indotto la FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) ad includere la categoria “smartphone” nelle gare selettive e nel campionato italiano di Fotografia Subacquea.

10-“My octopus teacher”: hai visto questo documentario? Guardando questa straordinaria e suggestiva opera abbiamo capito che immergersi sempre nel solito luogo può portare a creare relazioni con gli animali marini. Questa tecnica oltre a dare modo di scattare belle foto cosa ti trasmette?

Certamente! Ho visto la serie e ne sono rimasto affascinato. Avevo letto articoli che parlano dell’intelligenza di questi cefalopodi, ma mai avrei immaginato che una persona avrebbe potuto instaurare una connessione ed un rapporto come quello narrato dalla serie

Oltre ai vantaggi “fotografici” di cui abbiamo parlato, immergersi sempre nello stesso luogo, mi ha permesso, negli anni, di familiarizzare con l’ambiente, le specie che lo abitano ed i loro comportamenti, di osservare come varia con l’alternarsi delle stagioni e nel lungo periodo. Tornare di anno in anno sugli stessi punti di immersione mi ha permesso di apprezzare la resilienza della natura, in grado, dopo gravi offese perpetrate dall’uomo o da eventi naturali eccezionali, di rigenerarsi . Nel parco di Portovenere ho visto intere, splendide, pareti di gorgonie morire a causa di un’estate insolitamente calda e rifiorire, molto lentamente, fino a tornare agli splendori originali; ho visto tane di pesci predate dai pescatori ripopolarsi nel giro di pochi anni. Questo mi fa essere piuttosto ottimista sul futuro dei nostri mari, poiché sarebbe sufficiente un minimo di rispetto in più e di consapevolezza nei nostri comportamenti per far si che la natura sia messa in grado di auto-rigenerarsi in maniera quasi miracolosa.


Francesco Visintin, è un fotografo e campione internazionale di fotografia subacquea.

Nell’ambito della competizioni estemporanee Francesco Visintin ha vinto tre campionati italiani di fotografia subacquea (2010 individuale, 2011 e 2022 per società) e ottenuto numerosi piazzamenti. Con la nazionale Italiana di Fotografia Subacquea ha partecipato a 2 Campionati del mondo Fotosub (Turchia 2011 e Messico 2017) ed un Europeo (Spagna 2106, medaglia d’argento cat. pesce). Nell’ambito dei concorsi per opere compiute è stato premiato in tutti i maggiori concorsi italiani (Underwater Venice, Città di Faenza, Acquario Civico DI Milano, Neapolis, See in the Sea, Blucobalto e molti altri) ed internazionali (GDT-european wildlife photographer of the year Germania , Asferico Italia , Golden Turtle Moscow, Golden Dolphin Moscow, FSMISM, Festival Mondial de l’image Sous-Marine Francia, BSOUP competition-British Society of Underwater Photography UK, Ocean Art Competition USA, Festisub Svizzera, Paf Tachov Repubblica Ceca Vodan Slovenia ed altri).

Le sue immagini sono state pubblicate su riviste di settore (Sub, il Subacqueo, AQVA ecc), su FotoCULT, sull’edizione italiana di National Geographic e Vanity Fair, sul BBC Wildlife Magazine, EZDIVE (Taiwan) Radarmagazine (online) ed altri.



Potete conoscere la straordinaria opera di Francesco Visitin attraverso i suoi canali social

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